Licenze per il gioco a distanza, Italia il mercato appetibile in Europa. Novità ed investimenti in arrivo.
Manca poco più di un mese alla scadenza per la presentazione delle domande, precisamente in data 19 marzo. Si avvicina sempre più quindi la tanto attesa e spesso slittata gara per le 120 nuove concessioni per il gioco a distanza. Licenze che saranno sì in parte confermate a società già operanti e presenti sul mercato Italiano, ma anche preda di tutte quelle che avevano mancato l’appuntamento nel 2011, siano esse italiane o straniere.
La fila, alla porta di AAMS, sarà bella lunga. Molti saranno infatti gli operatori, siano essi nazionali che internazionali, interessati ad offrire gioco legalmente ed a far parte di un settore che ogni anno cresce vertiginosamente nel nostro paese, più che in qualsiasi altro stato europeo. I numeri parlano chiaro e non possono che essere più che appetibili.
Il 2016 è stato infatti un gioco d’affari da 96 miliardi di euro, 8% in più rispetto il 2015 e più o meno il 4,5% del nostro PIL. Nello specifico il gioco a distanza ha contribuito per circa 16 miliardi, con una spesa ed un valore sul mercato di circa 1 miliardo. Valore questo in crescita rispetto l’anno precedente e che si è confermato nelle prime stime rispetto il 2017.
Ciò che è sicuro è che il fattore trainante, per quanto riguarda sempre il gioco online, è dato soprattuto dai casinò games, più che da un poker in leggero calo. L’attesa che si è creata attorno al bando non può che essere sensibilmente alta. Ma chi saranno i nuovi casinò e quali i requisiti?
In generale le società potranno essere sia italiane che straniere, ma con sede legale in uno degli Stati della comunità europea. Ci dovranno essere ovviamente delle caratteristiche finanziario-economiche e tecniche importanti, solo operatori di un certo livello e dimensione potranno ambire alla licenza. Scadenza per la richiesta il 19 marzo con domande che saranno aperte il mese successivo, sembre per ordine cronologico. Quindi anche il fattore tempo farebbe il suo gioco. Il costo? €200.000 a licenza, che per il totale di 120 porterebbe nelle casse dello stato subito circa 24 milioni di euro.
Viste le caratteristiche non potranno che essere società di spessore e in primis aperte a grandi investimenti, le candidate. Dovranno di certo poi muoversi in un mercato dove molte realtà sono già presenti, con la conseguente iniziale lotta a crearsi il proprio spazio. Di certo da questo non potranno che giovarne i giocatori, con le aspettative di tante novità e bonus.
Per la stampa del settore e le indiscrezioni attuali, tra quelli che si muoveranno per entrare nel nostro mercato ci saranno Pinnacle, Winamax e Marathonbet. Il primo, già operante in oltre 200 paesi, è molto attivo sia con le scommesse che con il casinò online, grazie ad un caratteristico ingente parco slot. Che dire invece di Winamax? I segnali ci sono tutti, con il poker forse come primo obiettivo. E vista l’entrata nel Team Pro del nostro Mustapha Kanit e dello spagnolo Adrian Mateos, sicuramente si punta forte sulla prossima liquidità condivisa. L’ultimo, Marathonbet, si concentra maggiormente sulle scommesse sportive ed è molto attivo in Spagna, Russia e Regno Unito. In generale nulla c’è di certo ne di confermato. Di sicuro il livello generale di concorrenza si alzerà, così come la qualità, le novità non mancheranno.
Numeri e prospettive di guadagno alla mano, il mercato italiano non può che essere appetibile per tutti gli operatori europei. Chi si accapparrerà una delle 120 concessioni disponibili lo sapremo solo nel prossimo futuro. Stay Tuned…