Il Bitcoin supererà presto l’oro secondo un famoso analista de Il Sole 24 Ore

0
279
Bitcoin vs Oro

Il Bitcoin supererà l’oro, almeno da un certo punto di vista. È questa la tesi di Vito Lops, uno dei più importanti analisti de Il Sole 24 Ore.

Con il suo editoriale del 12 febbraio, Vito Lops aggiunge un tassello importante alla discussione che pone al centro il rapporto tra Bitcoin e oro. Una discussione spesso sporcata da dinamiche che riguardano il tifo più che l’analisi oggettiva.

Per farlo, la penna del più importante quotidiano finanziario italiano parte da un evento cruciale, per quanto previsto: l’halving del Bitcoin.

Il Bitcoin, oggi

Prima di parlare della tesi di Vito Lops, è bene fare il punto di quanto sta accadendo in casa Bitcoin, fornendo un po’ di contesto.

Questi sono tempi interessanti per il Bitcoin. È sostanzialmente in crescita da oltre un anno e di recente ha messo a segno un obiettivo importante: l’approvazione degli ETF sport da parte della SEC. Un traguardo importante in quanto pone le basi per una integrazione più consistente della celebre criptovaluta nello scacchiere finanziario, per l’acquisizione definitiva dello status di “asset dignitoso” che molti detrattori (anche tra illustri policy maker) ancora gli negano.

Nonostante lo scivolone della parte centrale di gennaio, il Bitcoin ha tratto giovamento immediato dall’approvazione degli ETF. A testimoniarlo, il superamento di quota 47mila dollari, miglior risultato da due anni a questa parte.

In un tale contesto si inserirà l’halving, ovvero il dimezzamento delle unità di Bitcoin ottenibili mediante mining. Un evento programmato, che avviene ogni quattro anni, ma che non manca mai di provocare scossoni.

Per inciso, l’halving è stato istituito per conferire progressiva rarità al Bitcoin e sostenerne il prezzo nel tempo.

La prospettiva di Vito Lops

Proprio sul concetto di rarità si è soffermato Vito Lops. La rarità di un asset è un buon indicatore della capacità di sostenere i prezzi, una sorta di polizza contro la svalutazione. Soprattutto, è un terreno di confronto tra Bitcoin e oro, e alimenta il confronto tra i due asset. Non è una questione di poco conto, se si considera l’opinione di chi eleva il Bitcoin a nuovo oro, o a sostituto dell’oro quale bene rifugio.

Ebbene, Vito Lops prende in considerazione il parametro che descrive la rarità: lo stock to flow. 

Secondo i calcoli che riporta, dopo l’halving il Bitcoin avrà uno stock to flow pari a 118, contro il 56,45 dell’oro.

Dunque, almeno da questo punto di vista, il Bitcoin supererà presto l’oro. 

Per inciso, lo stock to flow si calcola mettendo in proporzione la quantità di un asset a disposizione con la quantità di asset prodotta in un anno solare. D’altronde l’halving fa proprio questo: riduce, anzi dimezza, la “produzione” di Bitcoin. Per la precisione, essa passerà da 328.500 a 164.250 annui.

Per inciso, questo cambiamento impatterà anche sul tasso di inflazione del Bitcoin (ottenuto considerando i rapporti con tutte le altre valute). Nello specifico, passerà dall’1,73% allo 0,86%.

I due shock dell’halving

Al di là delle qualificate opinioni di Vito Lops, l’halving provocherà almeno due “shock”.

Il primo è scontato: lo shock dell’offerta. Se la quantità di Bitcoin estratti si dimezza, allora l’offerta del Bitcoin si riduce. Ciò, in linea teorica, ovvero secondo la legge della domanda e dell’offerta, dovrebbe provocare un aumento delle quotazioni. Nella pratica, gli investitori potrebbero aver già scontato in tutto o in parte gli effetti dell’halving.

Il secondo shock fa parte dell’orizzonte degli esperti, più che dei “semplici” investitori. È lo shock che colpirà i miner, che vedranno dimezzata la redditività delle loro attività.

Ciò potrebbe causare due conseguenze: da un lato l’uscita di scena dei più piccoli, dall’altro la vendita di Bitcoin in stock nel tentativo di capitalizzare in vista di future perdite. I prodromi di queste iniziative si sono verificati qualche settimana fa e secondo alcuni esperti proprio a loro si deve il calo di Bitcoin nella parte centrale di gennaio.