Come il Web3 può rivoluzionare il mercato immobiliare

Web3 e settore immobiliare

Il Web3 è qui, anche se è ancora presto per pensare a una sua diffusione a macchia d’olio. Si possono però già ipotizzare alcuni cambiamenti riguardanti i vari settori economici. Particolarmente interessanti sono quelli che si preannunciano per il real estate, ovvero per il settore immobiliare. Il Web3 potrebbe davvero rivoluzionare il modo con cui si eseguono le transazioni, si acquisisce la proprietà di un immobile etc.

Ne parliamo qui, fornendo dapprima una introduzione del Web3, per poi parlare dell’impatto che questo potrebbe avere sul settore immobiliare.

Una panoramica sul Web3

Potremmo definire il We3 come un ecosistema di piattaforme, strumenti e attività che si pone in netta contrapposizione alle fasi precedenti di internet, ovvero il web 1.0 e il web 2.0.

Il web 1.0 era formato da pagine statiche, l’utente poteva visualizzare, leggere e poco altro. Non c’era alcun tipo di interazione.

Il web 2.0 è invece segnato dalla possibilità di interagire, dalla possibilità di creare contenuti mediante i social e le piattaforme affini.

Il web 3.0, o più correttamente Web3, si propone certo di garantire la possibilità a tutti di dire la propria e creare contenuti, ma anche di monetizzare da essi direttamente. Alcuni potrebbero obiettare che anche il web 2.0 consente la monetizzazione, ma si tratta di una forma mediata, che passa comunque per le piattaforme, che detengono la proprietà degli spazi. Una dinamica che spesso agisce in sottotraccia, ma che appare evidente a quei creator che affrontano un calo ingiustificato dei guadagni o addirittura il ban.

Il Web3 consegna le chiavi di internet agli utenti. Li affranca dai grandi colossi, li rende autonomi, li rende realmente proprietari dei loro contenuti, di ciò che fanno e degli introiti che generano. Per farlo, ovviamente, il Web3 si aggancia a una diversa tipologia di strumenti, il cui scopo è fornire un ambiente sicuro e decentralizzato per gli scambi. Blockchain, criptovalute, token, NTFsaranno i protagonisti del Web3.

Queste dinamiche sono destinate a cambiare radicalmente il modo con cui si intende una vasta gamma di settori, il modo con cui si interagisce con loro. Nessuno escluso, o quasi.

Web e mercato immobiliare: i cambiamenti in vista

Alla luce di ciò, si può immaginare tutta una serie di cambiamenti sostanziali anche per il settore immobiliare.

Il cambiamento più importante consiste nella possibilità di cedere o acquisire le proprietà senza il bisogno di rivolgersi a un intermediario. Ancora oggi, a sancire il passaggio di proprietario è la “buona fede” del pubblico ufficiale, che segue alcuni rituali e formalità specifici. In futuro, grazie al Web3 e agli strumenti che mette a disposizione, basteranno gli smart contract e una blockchain solida per ottenere il medesimo risultato, con le proprietà rappresentate direttamente dai token.

Ma le novità del Web3 potrebbero tornare utili anche alle autorità. Queste infatti potrebbero sostituire il classico catasto online con un registro fondiario decentralizzato, decisamente più difficile da scalfire e molto meno costoso. Si tratterebbe di una scelta volta alla sicurezza e alla trasparenza, e che non sortirebbe effetti collaterali negativi per i contribuenti.

Web3 e mercato immobiliare: le sfide da affrontare

Ma non è tutto ora quello che luccica.

Affrontare l’integrazione del Web3 nel mercato immobiliare comporta la gestione di complesse sfide tecniche, legali e reputazionali.

Dal punto di vista tecnico, terranno banco temi quali la scalabilità, l’interoperabilità e la sicurezza; tutti elementi fondamentali per gestire efficacemente le transazioni su larga scala, garantendo al contempo la protezione dalle frodi e dagli attacchi informatici.

Sul fronte legale, la creazione di un quadro normativo che riconosca i token come rappresentazioni valide di beni reali, rispettando i diritti di proprietà e le normative fiscali, è imprescindibile. Questo si scontra con la necessità di aggiornare le leggi esistenti, dettaglio non di poco conto per alcuni contesti che tendono all’immobilità.

Per quanto riguarda la questione reputazionale, è necessario superare la resistenza al cambiamento tipica del settore immobiliare, informando professionisti e investitori dei vantaggi del Web3 e sviluppando una tecnologia inclusiva e accessibile.