Stefano Terziani, un ex professionista che si è riscoperto grazie a Sorare

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stefano terziani

La storia recente è ricca di tanti giocatori di poker, che hanno scoperto pian piano nuovi orizzonti, nel gaming e non solo. Uno di questi risponde al nome di Stefano Terziani. Il player toscano è stato per tanti anni sulla cresta dell’onda, salvo poi abbassare in maniera graduale il suo volume di gioco. Ora ha deciso di tuffarsi in maniera abbastanza intensiva in un altro universo, quello di Sorare. Si tratta di un gioco manageriale di calcio, in cui acquisti le ‘carte’ dei tuoi giocatori preferiti, li schieri come se fosse fantacalcio e partecipi a tornei di giornata che ti fanno guadagnare ulteriore denaro, reale o in crypto.

Stefano Terziani spiega l’universo Sorare

In una recente intervista rilasciata per Assopoker, Stefano Terziani ha svelato come è nata questa sua nuova passione. Un universo, quello di Sorare, che lo ha conquistato in maniera importante: “Mi avvicinai a Sorare perché mi piace il calcio, faccio il fantacalcio da 25 anni e iniziai per quello. La componente finanziaria lo ha reso un gioco particolarmente adatto a me e che mi piace molto. Infatti mi diverte moltissimo e ormai Sorare assorbe il 50% del mio tempo, mentre al poker dedico circa il 30% e il rimanente 20 al trading”.

Non bisogna essere solo bravi giocatori o avere un buon mindset per imporsi. Naturalmente la conoscenza dal punto di vista delle finanze è necessario per avere delle buone performance e fare le scelte giuste: “Ovviamente avere un solido background finanziario è fondamentale. Ma conoscere bene i vari campionati anche minori o esotici è un grande vantaggio, perché puoi prendere giocatori a prezzo basso e poco conosciuti agli altri, mentre sai che è probabile facciano prestazioni buone aumentando di prezzo”.

Come nel poker, anche Sorare ha conosciuto una vera e propria esplosione. Stefano Terziani ha vissuto volta per volta la crescita di questo gioco: “C’è stato un boom in cui i prezzi sono andati alle stelle, rare che costavano 200 volte quanto costano ora. C’era un boom perché era un valore non legato al mercato. I prezzi attuali sono quelli reali. Oggi Sorare ha un equilibrio tutto nuovo e molto diverso dal primo periodo”.