Scommesse, il bankroll la chiave del successo

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Come nel Texas Hold’em, gestire al meglio le proprie risorse è la chiave per avere successo nel mondo del betting.

Cinque due sei quattro tre zero…
È venerdì sera e Pavlov ricarica il suo conto scommesse preferito, perché “questa volta andrà diversamente”, perché “si beh ho fatto un errore”, “cercherò di essere meno ambizioso”, e poi non può andare sempre male!

Se per noi scommettere sullo sport è solo un gioco, un modo per aggiungere un po’ di pepe alla partita della nostra squadra e mettere alla prova le nostre intuizioni, allora non ripeteremo quel gesto così spesso e avremo nel gioco e nel divertimento la nostra ricompensa.

Se però dal mondo del betting vorremmo ricevere qualcosa in cambio, è possibile se non probabile che stiamo commettendo degli errori. L’errore più comune consiste nella errata (o assente) gestione del proprio denaro. Il primo passo da fare è definire l’ammontare destinato al gioco, il capitale che investiremo in questa attività; non devono essere soldi che ci servono per pagare le bollette o peggio presi in prestito. Senza eccezioni.

Qual è l’importo minimo per poter iniziare a scommettere?
Sia che vi vogliate approcciare al mondo delle scommesse in maniera amatoriale o con l’ambizione di realizzare elevati guadagni la cosa importante è impostare la propria strategia d’investimento e seguirla in modo scrupoloso.

Consapevoli della nostra “ricchezza” possiamo impostare la nostra strategia dividendo in unità/gioco il capitale, o se preferite, in punti percentuali. Almeno in un primo momento, è utile imparare e rispettare una strategia ferrea: ad esempio non investite più dell’1% del vostro capitale in una singola giocata; in questo modo se volessimo giocare scommesse singole sul calcio per un importo di 10€ ciascuna, dovremmo teoricamente avere una disponibilità di 1000€.

Non esiste una ricetta miracolosa; ciò di cui abbiamo bisogno è una percentuale che ci consenta di identificare un trend affidabile e, nel caso fosse perdente, che ci lasci lo spazio per analizzare gli  eventuali errori in modo che la statistica abbia il tempo di compensare il drawdown massimo iniziale.

Se è nostra intenzione puntare sulle scommesse singole  (ma può essere adottato anche per altre tipologie, multiple e sistemi) e dovessimo giocare una scommessa perdente per 8 volte consecutive perderemmo appena l’8% del nostro capitale iniziale; per recuperare la perdita dovremmo guadagnare un onesto e non impossibile 10% nel periodo successivo.

È chiaro che se questa percentuale fosse superiore, ad esempio il 5%, quel “round negativo” porterebbe via il 40% del nostro capitale iniziale compromettendo le nostre strategie di puntata e costringendoci a guadagnare un impossibile 67% (e sopratutto Pavlov il venerdì sera aveva in mente di uscire).

Ricapitolando, il primo passo da compiere per intraprendere una strategia sensata nel mondo delle scommesse sportive, è fare i conti con la propria disponibilità e preparare un piano che possa aiutarci ad amministrare (e possibilmente accrescere) il nostro capitale. Senza fretta.

L’importante in questa prima fase è monitorare le proprie statistiche, il R.O.I. (ritorno di investimento) e quindi intervenire sul nostro modo di giocare una volta che identifichiamo un problema. Prossimamente vi aiuteremo ad impostare la vostra strategia di betting ideale e vi riveleremo le cifre mancanti della carta di credito di Pavlov =)

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