Il Bitcoin non è più una criptovaluta: la rivelazione di un esperto

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Il Bitcoin non è più una criptovaluta. E’ questa la tesi di un illustre analista finanziario, esposta durante un’intervista rilasciata a un quotidiano. Un’opinione sulle prime sui generis e che desta certamente interesse. In realtà, dietro le affermazioni si nasconde un ragionamento lucido e che tiene conto di quanto è accaduto di recente alla criptovaluta più famosa al mondo.

Ne parliamo qui, esplorando la tesi dell’analista e discutendo sulle sue fondamenta.

Cos’è ha dichiarato Antonio Simeone

L’analista in questione è Antonio Simeone, amministratore di Euklid, fondo di investimento che si basa sull’intelligenza artificiale. E’ stato di recente intervistato da La Repubblica. Durante l’intervista, ha discusso dei motivi del rialzo del Bitcoin, ha ragionato sugli eventi degli ultimi mesi e ha cercato di tracciare degli scenari.

A metà intervista, il giornalista, incuriosito dall’affermazione di Simeone secondo cui il Bitcoin potrebbe presto essere utilizzato non per le micro-transazioni ma per le macro-transazioni, ha chiesto: “Il Bitcoin non è una criptovaluta?”

Al ché Simeone ha risposto: “No, il Bitcoin non è più assimilabile a una criptovaluta. Basta un dato: i portafogli dei possessori (wallet) aumentano infatti in maniera quasi esponenziale ma le transazioni si riducono. Si preferisce detenerlo piuttosto che farlo circolare o spenderlo insomma”.

Il Bitcoin è davvero diventato un bene rifugio?

Dalle parole di Simeone sembrerebbe quasi che il Bitcoin sia diventato un bene rifugio, dove depositare il denaro in attesa di tempi migliori. In effetti, l’associazione tra Bitcoin e il concetto di bene rifugio non è affatto nuova. Anzi, i più ottimisti lo hanno ribattezzato il “nuovo oro”.

Fino a qualche tempo fa i parallelismi tra la criptovaluta e il metallo giallo erano relegati a livello di boutade, di provocazione, di tentativo per attirare nel mercato quanta più gente possibile.

Oggi invece sono materiale di analisi, di riflessione ponderata da parte degli esperti. Un segnale, questo, che il mondo crypto sta cambiando, ovviamente trascinato dalle incredibile performance di Bitcoin.

Ci si potrebbe chiedere se effettivamente il Bitcoin, ad oggi, possa essere considerato un bene rifugio. Ebbene, la caratteristica dei beni rifugio è la capacità di sostenere i prezzi nel lungo periodo, a prescindere da quanto accade ai rendimenti degli altri asset e a prescindere dalle svalutazioni delle valute fiat. In effetti il Bitcoin sembra avere, ad oggi, queste caratteristiche, ma solo se si considera un lasso di tempo ben preciso. Ovvero, il lasso di tempo che parte dall’inizio della sua ascesa, ormai due anni fa, ad oggi. Si tratta di un periodo lungo se consideriamo il Bitcoin come asset speculativo, ma tutto sommato corto se lo guardiamo come bene rifugio.

Di certo, le ragioni per iniziare a parlare del Bitcoin come di un bene rifugio, oggi sono più sostenibili di qualche tempo fa.

I motivi della crescita del Bitcoin

L’intervista di Simeone è interessante anche per un altro motivo, ovvero per la lucida analisi dei motivi che stanno cagionando l’ascesa apparentemente inarrestabile della criptovaluta. Le ragioni individuate da Simeone sonol’halving imminente e l’approvazione degli ETF.

Ha comunque lanciato un’allarme, quello della manipolazione dei prezzi. Secondo Simeone, infatti, i prezzi del Bitcoin sono relativamente facili da “guidare”. Il 30% di Bitcoin in circolazione, infatti, sono detenuti da una manciata di wallet. Simeone parla poi della mancanza di regolamentazioni come motivi principale di questo accentramento di liquidità.

Le prospettive, comunque, sono positive tanto a livello di prezzi, quanto a livello di stabilità. L’analista rileva come i crolli degli Exchange siano correlati generalmente alla svalutazione del Bitcoin. Fenomeno, questo, che per ora non si profila all’orizzonte.

“Abbiamo notato come le cadute dei vari exchange siano più delle volte successe nei momenti in cui il prezzo crollava. Quindi, almeno da parte mia non vedo nulla di nuovo questa volta”, ha dichiarato Simeone concludendo l’intervista.