Luca Pagano è sempre stato uno di quei personaggi particolarmente influenti per quanto riguarda il poker in Italia. Anche quando ha smesso di esserci in maniera operativa, il veneto ha fatto sentire la propria presenza in altri modi. Per tanto tempo, grazie a Pagano Events, ha dettato il passo per quel che riguarda l’organizzazione di eventi di poker live, tra cui le ultime tappe di IPT ed EPT nella storia. Poi, con la nascita del Team QLASH ha cercato di ricostruirsi e cercare una nuova sfida nel campo degli e-Sports. Ora però il buon Luca vuole tornare alla carica, e lo ha fatto in un evento speciale come l’EPT di Barcellona, senza dubbio non l’ultimo dei tornei.
Luca Pagano torna a Barcellona
Intervistato dai colleghi di Assopoker, Luca Pagano ha fatto un viaggio indietro nel tempo. Anche perchè il Main Event EPT di Barcellona del 2004 fu il suo primo vero grande torneo. E finì anche benissimo, con un terzo posto: “Mi rendo conto oggi, da quando sono arrivato a Barcellona, che il tempo vola. Sono passati 20 anni, la gente che passa nella sala qui a Barcellona, vede la mia gigantografia di 20 anni fa e ride perchè ci si rende conto del tempo che passa. Ci rido e ci scherzo, ma alla fine sono trascorsi 20 anni. In ogni caso il ricordo è bello e rimane scolpito nella mente, perchè è stato il mio primo torneo importante. Non dovevo giocarlo, mio padre mi ha aiutato e sono andato a giocare con quella giacchetta dell’Italia”.
Luca Pagano ha raccontato anche la sua vita di oggi e il suo rapporto con il poker. Il link rimasto forte anche all’interno del Team QLASH, visto che tra i soci ci sono alcuni tra i più forti giocatori di poker al mondo: “Mi sono preso questi 5-6 anni sabbatici, in cui mi sono dedicato agli e-Sports e mi ci sto dedicando ancora adesso. È una bellissima avventura, un bellissimo viaggio che sto facendo con Qlash, che è la mia creatura in cui ho comunque legato l’elemento poker. Tra gli azionisti ci sono Eugene Katchalov, Phil Hellmuth, Daniel Negreanu, Daniel Cates e tanti altri. In un certo senso abbiamo rimesso in piedi la band”.