Si è conclusa l’edizione 2025 delle WSOP, e nonostante si sia trattata di una stagione di grande spessore, le polemiche non possono mancare. E non poteva che essere Phil Hellmuth a inaugurare una carrellata di discussioni destinate a durare a lungo. Ancora una volta, è il premio di Player of the Year a finire al centro dei rumors e delle lamentele.
Questa volta, però, The Poker Brat non ha parlato a titolo personale. Del resto, il suo cammino alle ultime World Series of Poker non è stato per niente esaltante, e di conseguenza meritevole di una menzione in questa classifica. Il primatista di braccialetti vinti in carriera ha deciso di portare avanti la “causa” di Michael Mizrachi.
Phil Hellmuth dalla parte di Michael Mizrachi
E così Phil Hellmuth ha deciso di parlare a nome del vincitore del Main Event. Secondo The Poker Brat, infatti, doveva essere proprio Michael Mizrachi a portare a casa il titolo di POY in questa edizione delle WSOP: “Non credo che nessun giocatore di poker professionista possa pensare che il Player of the Year 2025, sia stato vinto dalla persona giusta – ha scritto Hellmuth su X – . Mizrachi sarebbe dovuto essere il giocatore dell’anno. Penso che il 90% del mondo del poker creda questo. Forse l’altro 10% pensa che Benny Glaser avrebbe dovuto vincere il POY. Uno di quei due di sicuro avrebbe dovuto vincere”.
Inoltre Phil Hellmuth si è scagliato contro il vincitore del POY delle WSOP 2025. Secondo lui, infatti, Shaun Deeb avrebbe contribuito a modificare il regolamento: “Voglio dire, sta scrivendo le regole e sta vincendo il premio di giocatore dell’anno e a nessuno piace il risultato? Cosa sta succedendo? Questo deve cambiare. Siamo campioni. Il giocatore dell’anno dovrebbe riguardare i campioni”.
La difesa di Shaun Deeb
Non si è fatta attendere la replica di Shaun Deeb a Phil Hellmuth. Queste le sue parole, sempre attraverso i social: “Prima di tutto: non ho avuto alcun coinvolgimento nelle WSOP per cambiare la formula del POY. Il passaggio dal conteggio degli incassi illimitati al limite a 10 non è stata la mia decisione e mi ha fatto più male che aiutarmi. Phil stesso lo ha ammesso”.