Fonte Immagine: PokerStars su X (ex Twitter)
Mustapha Kanit apre il caso relativo alla vendita di quote e al fenomeno dello swap nei tornei di poker High Roller.
Tutto è iniziato nel giorno di Natale, una giornata in cui tutti dovremmo essere un po’ più buoni. Un grande campione come Mustapha Kanit, uno degli italiani più vincenti di sempre nei tornei di poker live, ha approfittato del clima un po’ più pacato per portare alla luce una questione non di poco conto.
Il tema è quello relativo alla venduta delle quote di iscrizione ai tornei High Roller. Questi, come ognuno di voi ben saprà, sono quelli con un buy-in più alto nel contesto di un festival di poker live. E non mancano mai situazioni in cui giocatori, di qualsiasi lignaggio, mettano “in vendita” parti del proprio buy-in in modo da ricevere sostegno concreto nel corso del torneo ed eventualmente corrispondere la proporzione del premio vinto.
Una situazione sulla quale il player di Alessandria ha voluto vederci chiaro. E per farlo ha chiamato in causa i suoi followers su X (ex Twitter). A loro Musta ha voluto rivolgere un sondaggio, partendo da un esempio ipotetico ma forse dettato dall’esperienza.
Cos’è lo swap e come si vendono le quote
Vendere le proprie quote di un tornei di poker live non è di certo la cosa più difficile da fare. Alcuni usano ancora il “metodo classico” e dunque si affidano ai post sui vari social network, in cui annunciano la messa in vendita di una parte, nè troppo piccola nè troppo grande, delle quote del proprio buy-in. Nella maggior parte dei casi, questa percentuale non supera mai un terzo – ovvero il 33% – del totale.
Lo swap, invece, consiste in qualcosa di leggermente diverso. Si tratta di una pratica che consiste letteralmente in uno scambio di quote tra due o più giocatori nell’ambito dello stesso torneo. Facciamo un esempio pratico: Jason Koon e Steve O’Dwyer partecipano al Super High Roller WSOP, se decidono di swappare il 10% l’uno porterà a casa il 10% delle vincite dell’altro.
La crociata di Mustapha Kanit
Veniamo ora al nocciolo della questione, ovvero il sondaggio di Mustapha Kanit. Questo è l’argomento:
“Gli swap e le quote vendute negli High Roller dovrebbero essere pubblici? Qualcuno ha vinto un enorme High Roller con appena il 5% di quote e di queste azioni ne scambia l’1% con altri 3 soggetti. Come ca**o giocherai contro questo swap, quando ha il 50% di quote su qualcun altro? Anche solo una piccola frequenza potrebbe ridurre il tuo ROI“.
Non sono mancate le repliche, in particolare quelle dei colleghi decisamente celebri. Come nel caso di Max Pescatori, il quale ha scritto nei commenti che “gli swap non dovrebbero mai andare oltre una certa soglia, arrivare al 50% equivale quasi a cheatare“.
In coda al sondaggio, che ha visto una larga affermazione da parte del “sì”, Mustapha Kanit ci ha tenuto a specificare che il suo obiettivo non era quello di colpire tutti. C’è comunque una percentuale di giocatore ai quali era indirizzato il suo “messaggio”.