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La Cina annuncia un giro di vite sul poker: in sostanza il gioco non verrà più considerato uno sport competitivo. Il quadro legale deve ancora essere riscritto, ma il nuovo regime dovrebbe prendere il via il prossimo 1 giugno e i punti chiave sembrano due.
Da un lato, gli app store non potranno diffondere app di poker, dall’altro i social media non potranno sponsorizzare eventi di poker live. Il primo contraccolpo lo hanno ricevuto le poker room virtuali: appena si è diffusa la notizia Boyaa Interactive International Ltd – compagnia che trae la maggior parte dei profitti proprio dalla Cina – ha perso il 12% alla borsa di Hong Kong.
Ma non nascondono tutta la propria preoccupazione nemmeno gli organizzatori dei tornei asiatici: dalla Cina proviene all’incirca la metà degli iscritti e i social media finora si sono dimostrati lo strumento più efficace per promuovere le manifestazioni.
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