Alcuni lo definiscono l’evoluzione di internet, altri sottolineano l’impatto che avrà sulla società, altri ancora lo vedono come una opportunità economica da cogliere senza se e senza ma. Ma cos’è realmente il metaverso? A cosa serve? Quali attività consente di svolgere?
Si pongono queste domande i semplici appassionati, i curiosi ma anche chi è alla ricerca di nuove occasioni di business. In questa breve ma esaustiva guida forniamo delle risposte chiare e sintetiche, focalizzando però l’attenzione sul rapporto tra metaverso e token.
Cos’è il metaverso? Una spiegazione semplice
In estrema sintesi, il metaverso è un universo digitale che può essere frequentato mediante un proprio avatar. E’ un insieme di spazi e luoghi non-fisici, ma che si ispirano e potenziano la realtà fattuale, quella di tutti i giorni. Sicché nel metaverso troviamo edifici, strutture, città, spazi aperti e quant’altro. Alcuni sono liberamente esplorabili, altri sono più esclusivi e richiedono l’acquisto di un servizio, di un abbonamento etc.
Molti confondono il metaverso con la realtà virtuale. In verità, quest’ultima è semplicemente uno dei tanti strumenti, allorché il più efficace, per vivere il metaverso. Di base, per frequentare il metaverso è necessario un buon pc (o un buono smartphone) e una connessione efficiente. Va da sé che chi indossa il visore della realtà virtuale si garantisce un’esperienza più immersiva, coinvolgente, reale.
Il metaverso si è sviluppato negli ultimissimi anni, ma il concetto è antico, almeno secondo i tempi di internet. E’ stato infatti coniato nel 1992 da Neal Stephenson per descrivere l’universo virtuale del bestseller cyberpunk “Snow Crash”. E’ stato però rilanciato nel 2021 da Facebook, ovvero quando ha presentato il suo specifico Metaverso, il quale però è ancora in via di sviluppo.
In ogni caso, sarebbe più corretto – almeno per ora – parlare di metaversi, al plurale. Si segnalano infatti più piattaforme. Ecco le più famose.
- Decentraland. E’ il metaverso di Ethereum. Al suo interno è possibile creare case, edifici, parchi e invitare a pagamento gli altri utenti per una visita. Le transazioni sono gestite della criptovaluta Mana.
- Sandbox. E’ uno dei metaversi più avanzati dal punto di vista commerciale, come segnalano le ben 165 partnership (ma il numero è in costante aumento) con brand anche molto famosi.
- Strageverse. E’ il metaverso pensato per le esperienze “immersive” quindi si esperisce principalmente con i visori di realtà virtuale. A quanto pare, si focalizza sui concerti e sulle esperienze culturali come mostre, fiere etc.
Cosa si può fare nel metaverso
Dunque, quali attività è possibile svolgere nel metaverso? In linea teorica, tutte. O per meglio dire, tutte quelle attività che possono essere mediate da un avatar. Ovviamente molto dipende da come lo specifico “mondo” è stato costruito, per quali scopi e con su quali presupposti.
Chi utilizza il metaverso nel tempo libero in genere “gioca” e socializza. Da questo punto di vista, il metaverso può essere assimilato a una room (anzi più room) di livello avanzato.
Al netto di ciò, è evidente come il metaverso sia anche e soprattutto un’opportunità di business. Molte attività, dunque, vantano un carattere economico e/o commerciale.
Queste dinamiche risultano evidenti dal comportamento che assumono i brand già presenti nel metaverso. Più di un terzo lancia prodotti o svolge azioni per incrementare la customer base. Un quarto vende prodotti digitali, magari di ultima generazione come gli NFT – a proposito, se volete saperne di più leggete la nostra guida sugli NFT).
Il futuro del metaverso
Il metaverso è in espansione. Soprattutto con l’entrata in scena di Facebook (o per meglio dire di Meta), faranno il proprio ingresso nuove piattaforme mentre altre andranno incontro a una integrazione. Allo stesso tempo, sempre più brand e personaggi famosi vi entreranno.
E’ dunque utile circoscrivere gli ambiti che subiranno maggiormente l’impatto del metaverso.
- Gaming. Il metaverso è l’evoluzione naturale degli spazi adibiti usualmente al gaming online, dunque è lecito pensare che buona parte delle community si sposterà nell’universo digitale.
- Fashion. Il metaverso appare già oggi il luogo perfetto per esibire nuove collezioni e mostrarle in maniera efficace a una vasta utenza.
- Formazione. E’ facile immaginare l’impatto che l’espansione del metaverso eserciterà sull’e-learning. Di base, ci si attende la commistione tra nuove forme di socialità e le vecchie dinamiche della formazione online.
- Arte. Grazie alla creazione di spazi non fisici, gli artisti potranno raggiungere un gran numero di persone, di gran lungo superiore a quello di fiere e mostre.
- Marketing e vendite. Ovviamente, il metaverso è un’opportunità per raggiungere nuove e vecchie utenze, dunque per promuoversi e vedere.
- Smart Working. Proprio in virtù della possibilità di creare spazi in maniera più o meno libera, il metaverso potrà dare nuova linfa alle attività di smartworking.
Metaverso e token: un rapporto stringente
In chiusura è utile indagare il rapporto, già oggi stringente, tra metaverso e token/criptovalute. Il rapporto è stretto innanzitutto perché alcune piattaforme nascono dalla tecnologia della blockchain o comunque dalla mente di sviluppatori già coinvolti in progetti del genere.
Ma è il concetto stesso di metaverso a favorire il legame con token e criptovalute. Se lo spazio è virtuale, allora è lecito che lo siano anche gli asset per acquistare beni e servizi.
Stesso discorso per quanto concerne un particolare tipo di token, ovvero gli NFT. D’altronde, questi non sono altro che simulacri digitali di oggetti reali o comunque concreti (piuttosto che di diritti di proprietà e/o utilizzazione). Si potrebbe pensare che gli NFT stiano al Metaverso, come i prodotti fisici stanno al mondo reale.