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Agenti sotto copertura per combattere le “azzardomafie”. Per entrare nelle sale gioco e scoprire trucchi, truffe e affari dei clan, soprattutto sulle scommesse online. Perché finora i controlli tradizionali non funzionano. E la proposta, decisamente innovativa, del procuratore nazionale antimafia, Federico Cafiero de Raho dopo l’operazione “Anno zero” della procura di Palermo – riporta il quotidiano Avvenire -.
“Il fatturato delle scommesse continua a crescere, soprattutto quelle online con servizi a volte offerti direttamente da mafia, camorra e ‘ndrangheta, attaverso propri imprenditori, che con questo canale riescono a riciclare un’enorme quantità di denaro sporco. Il nuovo direttore dell’Agenzia delle dogane e dei monopoli, Giovanni Kessler, sta ponendo grande attenzione anche a questo aspetto e anzi vuole riformare il settore – sottolinea Cafiero -.
Occorre un controllo costante, bisogna mandare dei gruppi ispettivi che però rilevino effettivamente le mancanze, i trucchi, i reati. Io immagino un agente sotto copertura che vada come giocatore e tenti di capire cosa accade davvero in queste sale gioco o, quando c’è il gioco online, quali sono le modalità. Si finga esso stesso un giocatore perché è inutile andare a guardare col verbale che molto spesso non consente di rilevare quello che è accaduto. Invece, capire quale è il meccanismo consente poi di intervenire in modo mirato”.
Su Avvenire Cafiere interviene anche sulla possibile collaborazione dei Paesi dove le mafie pongono i propri server per le scommesse on line, come ad esempio Malta e Romania. “Sarebbe fondamentale. Infatti con Malta stiamo cominciando ad avere dei rapporti un po’ più avanzati”. Il procuratore nazionale antimafia ha anche dichiarato che: “Dovremmo vietare le scommesse sui campionati minori del calcio, le cui partite a volte possono essere comprate, influenzate o condizionate dalle stesse organizzazioni criminali che gestiscono il sistema delle scommesse”.
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