Che differenza c’è tra un operatore Crypto centralizzato e decentralizzato?

Cos’è un operatore crypto? Che differenza c’è tra un operatore centralizzato e uno decentralizzato? Se lo chiede chi si è avvicinato da poco al mondo delle criptovaluta e nelle sue letture si è imbattuto in questi termini. Rispondere significa riuscire a prendere decisioni fondamentali, iniziare con il piede giusto e agire con cognizione di causa.

In questa breve ma esaustiva guida forniamo tutte le definizioni del caso, spiegando cosa si intenda per operatore crypto e presentando le differenze tra la categoria dei centralizzati e la categoria dei decentralizzati.

Una definizione di operatore crypto

L’espressione operatore crypto è salita alla ribalta nella prima parte del 2022, almeno in Italia, ovvero quando le autorità nazionali hanno iniziato a intervenire per regolamentare tutti quegli attori economici ed erogati di servizi coinvolti a vario titolo nel mondo delle valute virtuali. Di base, serviva un termine che potesse raggruppare più entità, porle – per così dire – nello stesso calderone e costringerle a rispettare le medesime norme e i medesimi requisiti di sicurezza.

Si è giunti così a una deliberazione piuttosto precisa da parte dell’OAM, Organismo degli Agenti e dei Mediatori. Tale istituzione ha definito il concetto di operatori di criptovaluta, stabilito dei requisiti minimi per operare e stilato un registro ufficiale contenente i nomi dei soggetti legalmente autorizzati ad agire nei confini nazionali.

In estrema sintesi, secondo l’OAM gli operatori di criptovalute sono:

  • Gli erogatori di servizi relativi all’utilizzo di valuta virtuale;
  • Gli erogatori di servizi riguardanti i portafogli digitali.

In estrema sintesi, si parla di Exchange e Wallet, o almeno delle società che gestiscono gli uni o gli altri (o entrambi, come capita spesso).

Dunque, quando si parla di operatori crypto centralizzati e decentralizzati si fa riferimento da un lato a Exchange centralizzati e decentralizzati; dall’altro a wallet centralizzati e decentralizzati.

Giunti a questo punto, vale la pena affrontare le due categorie separatamente, se lo scopo è indagare il rapporto e le differenze tra centralizzazione e decentralizzazione..

Che differenza c’è tra Exchange centralizzato ed Exchange decentralizzato?

Abbiamo introdotto gli Exchange in questa guida, che vi consigliamo di consultare. Qui possiamo comunque fornire una definizione esaustiva.

Gli Exchange sono piattaforma di scambio che consentono di acquistare e vendere criptovalute con altre criptovalute, ma sovente anche con valuta fiat (dollaro, euro, sterlina). Non di rado forniscono servizi collaterali, che consentono di svolgere con le criptovalute le attività più svariate, in genere riguardanti l’utilizzo nudo e crudo, quale mezzo di pagamento.

Che differenza c’è tra Exchange centralizzati e decentralizzati?

Gli Exchange centralizzati sono sviluppati e gestiti da una società, da un’azienda, da un’organizzazione. Se si escludono sparute eccezioni, sono loro a custodire i depositi e a proteggere gli utenti dai tentativi di effrazione. I software sono in gran parte proprietari. Non di rado, offrono i servizi collaterali poc’anzi accennati. I più forniti consentono addirittura di collegare carte di debito con cui effettuare gli acquisti.

Gli Exchange decentralizzati sono sistemi open source. Sono sviluppati spesso da una società o come minimo da un team, ma questi non effettuano attività gestionali, se non in misura minima. Anche i fondi sono decentralizzati, ovvero non collegati direttamente alla piattaforma. I servizi sono minimi, e riguardano esclusivamente gli scambi. Le operazioni in valuta fiat non sono concesse. Le interfacce sono complesse, sicché sono necessarie competenze di un certo livello per poter agire con piena cognizione di causa.

Che differenza c’è tra un wallet centralizzato e un wallet decentralizzato?

I wallet sono semplicemente i portafogli digitali, ovvero i luoghi non fisici dove le criptovalute (o per meglio dire i simulacri delle criptovalute) sono conservate. Un tipico esempio di wallet digitale, benché riservato alle valute classiche, è Paypal.

Da più parti si leggono diciture come wallet centralizzati e wallet decentralizzati. In realtà, si dovrebbe parlare di wallet ospitati e wallet non custodial.

  • I wallet ospitati sono semplicemente i wallet gestiti da società centralizzati, nella stragrande maggioranza dei casi società che controllano gli Exchange. In questo caso, a un Exchange X corrisponde un wallet X. Come qualsiasi altro “contenitore di fondi”, sia esso un conto o un libretto bancario, la chiave non è privata. In linea teorica, l’accesso è garantito a terzi, ovvero ai gestori.
  • Discorso diverso per i wallet non custodial. Sono spazi estremamente riservati, con chiave privata, sicché chi la perde fa molta fatica a recuperarla. Sono tecnicamente più sicuri dei wallet ospitati, fattualmente impenetrabili. Non essendo collegati direttamente ad alcun Exchange, sono difficili da utilizzare.

Alla luce di ciò, è bene rispondere alla domanda: è meglio l’approccio centralizzato o l’approccio decentralizzato? Come abbiamo visto, i due concetti si declinano secondo forme, funzioni e obiettivi simili indifferentemente dall’oggetto del contendere, sia esso l’Exchange o il wallet.

La scelta sta al singolo investitore. E’ però lecito affermare che chi è alle prime armi trovi maggiore supporto e agio nell’approccio centralizzato. Se non altro, le interfacce sono più semplici, e le attività dell’utente vengono sostenute da un soggetto strutturato, con il quale è possibile interloquire.