Dario Sammartino è stato protagonista di una bella intervista per la trasmissione Rai “Ciao Maschio”. Ai microfoni di Nunzia De Girolamo, il pokerista ha parlato del suo essere freddo al tavolo e vulcanico nel resto della giornata: “Il fatto di dover essere sempre freddo al tavolo mi fa liberare quando sono fuori dal tavolo. Invece di provare una vita senza emozioni, che è un po’ morte, voglio provarle. Fuori dal tavolo sono molto emotivo, al tavolo tengo a bada le emozioni. Sono quasi morto, sono molto professionale e freddo. Anche a stare davanti alle telecamere sono abbastanza su di giri”.
Ma cosa serve per diventare un giocatore di poker professionista, per giunta vincente come lui? Dario Sammartino ha dato una risposta tanto secca, quanto piena di contenuti: “Quando giochi per professione devi tenere a bada l’adrenalina e le emozioni. Devi prendere delle scelte matematiche che siano giuste sul lungo periodo, anche in base alla persona che hai di fronte. È importante studiarla, scoprirne i punti deboli e sfruttarli a tuo vantaggio. Io non ho mai giocato per i soldi, ma sempre e solo per passione, mi sento vivo quando gioco”.
Dario Sammartino, il poker non è per ludopatici!
Nel corso dell’intervista, durata circa 7 minuti, Dario Sammartino ha parlato dei suoi inizi con il poker. Un avvicinamento che è avvenuto anche in ambienti poco raccomandabili. In ogni caso il campano ha svelato che il gioco è un unico grande livellatore di storie, di personaggi, di caratteri e di provenienze sociali: “Ho cominciato a giocare 20 anni fa anche nelle bische. Ho giocato anche con gente poco raccomandabile. Non avevo paura perchè il fatto di essere tutti uguali al tavolo da poker mi dava giustizia. Fuori dal tavolo da poker era come se avessi diritti e doveri diversi nei confronti delle altre persone. Al tavolo eravamo tutti alla pari”.
Infine si torna sul consueto discorso sul poker come skill game o come gioco di fortuna. La spiegazione del vincitore di un braccialetto alle WSOP 2024 è chiara: “Il poker è un gioco di abilità, come negli scacchi. A differenza degli scacchi, la fortuna incide molto di più. La ludopatia è qualcosa di pericoloso se qualcuno estremizza un determinato comportamento. È come mangiare 5 chili di nutella tutti insieme. I soldi sono conseguenza del lavoro e dell’impegno che ci si mette quando si gioca”.
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