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Difficile valutare gli oneri lordi derivanti dalle minori entrate contributive; possibile stima al ribasso per il maggiore gettito derivante dall’aumento del PREU, possibile riduzione dell’imponibile su VLT e AWP per un impatto disincetivante della manovra, incertezza sui costi del monitoraggio previsto dal decreto dignità.
Giuseppe Buompane (M5S), relatore del Decreto Dignità in Commissioni Bilancio alla Camera, ha valutato le proposte di modifica introdotte nel corso dell’esame in sede referente nelle Commissioni Finanze e Lavoro. “Andrebbero acquisiti i parametri utilizzati per la stima degli effetti finanziari indicati dal testo. La mera applicazione dei parametri desumibili dalla relazione tecnica allegata alla legge di bilancio 2018 non consente infatti di verificare appieno gli oneri lordi, riferiti alle minori entrate contributive” dall’intervento previsto sui giochi “nonché gli effetti di maggiore gettito fiscale, indicati dalla norma in esame” come l’aumento del Preu.
“Analoga conferma appare utile con riferimento al comma che interviene sulle informazioni pubblicitarie obbligatorie per le lotterie istantanee dal 1° gennaio 2019”. Con riferimento alle modifiche apportate dalle Commissioni di merito al comma 6 (che incorpora l’aumento del PREU), il relatore fa presente che “sono state introdotte per far fronte agli effetti derivanti dall’esonero contributivo per l’occupazione giovanile”, secondo cui “quota parte delle maggiori entrate derivanti dal comma 6 concorre a coprire gli oneri derivanti dalla decontribuzione. La stima di questi ultimi effetti, imputabili agli ulteriori incrementi del PREU previsti dalle modifiche introdotte in sede referente, appaiono in linea con i parametri e il procedimento di calcolo definito dalla relazione tecnica con riguardo alle norme del testo originario. In proposito appare comunque necessario acquisire elementi di conferma dal Governo”.
Inoltre per Buompane “eventuali effetti di riduzione della base imponibile – derivanti da modificazioni del payout – potrebbero impattare sulle maggiori entrate erariali attese dall’incremento dell’aliquota impositiva: simili effetti sono stati infatti prefigurati sia dalla relazione tecnica riferita al testo originario dell’articolo 9 sia da quella riferita all’ultimo incremento del PREU”.
In merito al monitoraggio dell’offerta di gioco “la norma prevede, a carico del Governo, un obbligo informativo nei confronti del Parlamento, per il cui adempimento si presuppone l’utilizzo anche di una banca dati sull’andamento del volume di gioco e sulla sua distribuzione nel territorio: andrebbero acquisiti elementi di valutazione dal Governo volti ad escludere oneri aggiuntivi per le strutture competenti derivanti dal monitoraggio previsto dalla norma in esame e dal riferimento ad un’apposita banca dati”.
Per quanto riguarda le misure volte alla tutela dei minori previste dal Decreto Dignità, “la norma prescrive l’accesso agli apparecchi da intrattenimento di tipo AWP e VLT mediante tessera sanitaria, al fine di impedire il gioco ai minori. Considerato che – per i minori – il divieto di gioco con vincita in denaro è già previsto, a legislazione vigente, la norma non appare volta ad introdurre una nuova limitazione di accesso ai giochi, con possibile riduzione della base imponibile, bensì a dare attuazione ad una prescrizione già prevista”.
Ricadute possibili anche sul piano del gettito, in merito al quale il relatore ritiene utile “acquisire l’avviso del Governo in merito all’eventualità che l’accesso agli apparecchi tramite tessera sanitaria possa comportare – anche per il pubblico per il quale non vige il divieto – effetti disincentivanti con eventuali riflessi sui volumi di gioco”. Differente valutazione sul logo No Slot e sulle campagne di sensibilizzazione (articolo 9-quater), dato che la norma per il relatore pentastellato “non appare suscettibile di incidere in via diretta sulle entrate erariali da gioco”.
Stay tuned…
Fonte: AGIMEG
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