L’approvazione e l’incredibile successo degli ETF su Bitcoin stanno alimentando il dibattito sull’esordio di altri strumenti di questo tipo. In particolare, si vocifera sull’entrata in scena degli ETF su Ethereum.
D’altronde, è fisiologico chiedersi se, dopo l’exploit del Bitcoin, non debba toccare anche a quella che è, a tutti gli effetti, la seconda criptovaluta più importante del mercato.
Ebbene, la questione è più complessa di quanto sembra. Infatti, coinvolge aspetti non solo di tipo prettamente finanziario e normativo, ma anche tecnico. Non bisogna dimenticare che Bitcoin ed Ethereum, per quanto accomunate dall’interesse crescente di analisti e investitori, sono due criptovalute molto diverse tra di loro.
In questo articolo parliamo della possibilità e della sostenibilità di ipotetici ETF su Ethereum, ponendo come riferimento le opinioni di un famoso analista.
La macchina messa in moto dagli ETF su Bitcoin
L’approvazione degli ETF su Bitcoin ha impattato in maniera significativa sul mercato. In primo luogo, perché era la prima volta per gli ETF spot su una criptovaluta, ovvero aventi come sottostante la criptovaluta vera e propria e non un mero derivato, come era accaduta con gli ETF Futures di qualche anno fa.
In secondo luogo, perché gli ETF su Bitcoin stanno andando… Molto bene. Hanno raccolto qualcosa come 10 miliardi di dollari in poco più di un mese, una sorta di record nel mondo degli ETF, tale da oscurare gli omologhi sul concorrente per eccellenza:l’oro.
Gli effetti si stanno notando anche sul fronte dei prezzi, con il Bitcoin che sta macinando terreno e si è incardinato su un solido trend rialzista, sebbene non sia chiaro quanto di questo aumento sia dovuto effettivamente al successo degli ETF e quanto, invece, all’halving ormai alle porte.
Alla luce di ciò, è lecito pensare alla comparsa di ETF su Ethereum, che d’altronde è la seconda criptovaluta più famosa. Tuttavia, l’ondata di entusiasmo e di ottimismo si scontra con alcune dinamiche di tipo tecnico, prima ancora che normativa.
Perché potremmo aspettare molto per un ETF su Ethereum
L’ipotesi più probabile è che non vedremo ETF su Ethereum per ancora molto tempo. È questa l’opinione di Steve McClurg, CEO di Valkyrie.
“C’è stato un sacco di lavoro per arrivare al lancio dell’ETF Bitcoin Spot da parte dei regolatori, di SEC e dei gestori. È una nuova classe di asset e c’è molto da imparare. E quindi credo che SEC avrà bisogno di molto tempo per capire come dovranno essere gestite le disclosure per un prodotto del genere. E potrebbe volerci un altro anno per sviscerare questo aspetto”.
Ha dichiarato il dirigente nel corso di una intervista a The Block, testata incentrata su blockchain, criptovaluta e finanza decentralizzata.
Il fatto è che Bitcoin ed Ethereum sono diversi. Dunque è lecito immaginare che la SEC, o qualsiasi altro ente di vigilanza cui siano sottoposti ETF su questa criptovaluta, debbano trattare il caso come se fosse inedito. Insomma, il patrimonio di analisi, studi e verifiche che certamente la SEC ha accumulato nel corso dell’istruttoria per gli ETF Bitcoin in questo caso potrebbe servire a ben poco.
Senza considerare le questioni di tipo politico, o per meglio dire di indirizzo. Un’approvazione a stretto giro di altri ETF a base criptovaluta potrebbe comunicare un’idea di vicinanza della SEC al mondo crypto che non trova riscontro nella realtà dei fatti, e che anzi l’ente di vigilanza – a quanto pare dalle ultime dichiarazioni – vorrebbe caldamente evitare.
Dunque, agli appassionati di criptovalute non rimane che “godersi” questo momento felice di Bitcoin, almeno stando agli elementi in possesso ad oggi. Futuri ritardi nell’approvazione di ETF su Ethereum non dovrebbero però preoccupare più di tanto se si considera il tempo che c’è voluto per l’approvazione degli ETF su Bitcoin. Insomma, la dilatazione dei tempi appare del tutto fisiologica.