WSOP 2018: Dario Sammartino chiude terzo, per Brunson addio e sesta piazza

0
784

[RexpansiveSection section_name=”” color_bg_section=”” image_bg_section=”” id_image_bg_section=”” video_bg_url_section=”” video_bg_id_section=”” video_bg_url_vimeo_section=”undefined” dimension=”full” margin=”” layout=”fixed” block_distance=”0″ full_height=”” custom_classes=”” section_width=”” responsive_background=””][RexpansiveBlock id=”block_0_0″ type=”text” col=”1″ row=”1″ size_x=”12″ size_y=”2″ color_bg_block=”” image_bg_block=”” id_image_bg_block=”” type_bg_block=”” photoswipe=”” linkurl=”” zak_background=”” zak_title=”” zak_side=”” zak_icon=””]

Dario Sammartino si ferma ad un passo dal trionfo nel “$10,000 No-Limit 2-7 Lowball Draw Championship”, mentre la carriera di Doyle Brunson si conclude al sesto posto. 85 anni di cui almeno 60 passati sulla cresta dell’onda con il poker. 

Dario Sammartino è una sorta di Daniel Negreanu in versione italiana. Non stiamo parlando di stili di gioco e di aspetti tecnici, ma casomai del tabù bracciale. Se il canadese ne ha già sei, ma da anni insegue il settimo, Dario Sammartino anche nelle WSOP 2018 si avvicina al primo trionfo al “Rio” e proprio sul più bello vede svanire il successo. E’ già successo nel 2016 e nel 2017, con la maledizione che sembra ripetersi anche quest’anno. 

Vincere in una variante sarebbe il massimo per il partenopeo, già top player acclarato nel No Limit Hold’em e da qualche stagione in versione variantista anche negli altri games. In 11 sono tornati per dare l’assalto al bracciale e con diversi nomi di grande impatto. Su tutti ovviamente Doyle Brunson. Per il 10 volte campione alle WSOP si tratta come detto dell’ultimo torneo in carriera: ad 85 anni è arrivato il momento di godersi la pensione e soprattutto i soldi. Insieme a lui per uno strano gioco del destino ecco in corsa anche il figlio Todd. Per l’erede al trono però la corsa si ferma al 10° posto. 

Doyle da buon padre di famiglia resiste a lungo, sembra sul punto di tornare nettamente in partita, ma poi per buona pace di tutti si arrende al sesto posto. Ma al di la del risultato, ha dimostrato ancora una volta che quando si è campioni, non esistono limiti di età. Un’uscita di scena senza il botto finale, ma che rispecchia in pieno la personalità mai sopra le righe di Texas Dolly: leggenda ancor prima che giocatore. 

Doyle Brunson

A quattro left Dario Sammartino sembra davvero in grado di poter mettere la freccia nel count e scattare verso la vittoria. Dovrà però fare i conti con il destino e soprattutto con l’impeto di Brian Rast. Quest’ultimo prima elimina James Alexander in quarta piazza, poi raddoppia ai danni di Dario e infine spedisce alle casse l’azzurro. Sammartino chiude al terzo posto per 114 mila dollari. 

L’heads up vede da una parte Rast con 4 milioni e l’ex leader Mike Wattel con appena 700.000 gettoni. Una sfida impari, che però vede Mike tornare per due volte in gara. Rast dal canto suo non perde la testa, resta lucido e con precisione chirurgica piazza il colpo decisivo verso il trionfo. Per Brian arriva il quarto bracciale in carriera, a distanza di due anni dall’ultima volta e sale in maniera netta nella speciale classifica, incassando anche una prima moneta da 259.670 dollari. 

Il payout: 

1 Brian Rast United States $259,670
2 Mike Wattel United States $160,489
3 Dario Sammartino Italy $114,023
4 James Alexander United States $81,986
5 Shawn Sheikhan United States $59,669
6 Doyle Brunson United States $43,963
7 John Hennigan United States $32,796

[/RexpansiveBlock][/RexpansiveSection]