Gli ETF Bitcoin, o per meglio dire gli ETF spot su Bitcoin, promettono di rivoluzionare non solo il mercato del Bitcoin, ma anche il modo con cui investitori, analisti e policymaker guardano al mondo delle criptovalute. Rappresentano una svolta importante, per non dire epocale, che potrebbe portare a una maggiore integrazione delle valuti digitali nel tessuto economico e finanziario.
L’approvazione di alcuni ETF spot sul Bitcoin da parte del massimo istituto di vigilanza finanziaria degli Stati Uniti potrebbe essere questione di giorni o settimane. Dunque, vale la pena riflettere sul suo impatto per investitori, trader, semplici appassionati.
Cosa soni gli ETF
Prima di entrare nel vivo della discussione, è bene fornire qualche definizione e rispondere alla domanda. Cosa sono gli ETF?
Acronimo di Exchange Trade Fund, gli ETF sono uno strumento di investimento che utilizza un sottostante per replicare le sue performance di prezzo. Chi acquista un ETF acquisisce la quota di un fondo di risparmio gestito che punta a generare rendimenti in proporzione all’andamento del sottostante. In questo modo, si trasformano le fluttuazioni di prezzo in rendimento vero e proprio.
Gli ETF sono in auge da molti anni. Famosi sono quelli sugli indici azionari o direttamente i titoli azionari di imprese operanti in settori vivaci (es. l’alta tecnologia). Non mancano ovviamente gli ETF sul petrolio e su altre materie energetiche, che però sono considerati un po’ più speculativi.
Gli ETF vengono spesso preferiti rispetto ad altri strumento di risparmio gestito in quanto riducono la discrezionalità del gestore. Questi opera non già con il generico obiettivo di far crescere il fondo, bensì con l’obiettivo stringente di replicare, in forma di rendimento, le fluttuazioni di prezzo del sottostante.
Le proposte di Blackrock e Fidelity
Gli ETF sul Bitcoin, dunque, sono ETF che hanno come sottostante il Bitcoin. In realtà, non rappresentano una novità assoluta. Infatti, sono sul mercato da svariati anni degli ETF sui future dei Bitcoin. In questo caso, a fungere da sottostante non è la criptovaluta vera e propria, bensì i contratti future, che scommettono sull’andamento del prezzo futuro. Il legame con il Bitcoin è quindi molto indiretto.
Il colpo di scena è avvenuto qualche mese fa, quando due delle più grandi società di risparmio gestito, Blackrock e Fidelity, hanno creato due EFT spot sul Bitcoin, dove il termine “spot” indica la presenza di un sottostante vero e proprio, e non sotto forma di contratto future o qualsiasi altro strumento derivato.
E’ proprio qui che viene il bello: per la prima volta due grandi società mettono a disposizione strumenti che considerano il Bitcoin come un asset qualsiasi, avente la medesima dignità (e quindi garanzie di sicurezza) di un titolo azionario, di un valuta tradizionale, di una valuta fiat etc.
Ovviamente, questi strumenti non sono ancora disponibili. Prima, devono essere autorizzati dalla SEC, Security Exchange Commission, il massimo organo di vigilanza finanziaria degli Stati Uniti.
ETF spot sul Bitcoin: l’impatto sul mercato
Gli ETF sport sul Bitcoin potrebbero generare un impatto drammatico sul mercato delle criptovalute. In particolare, potrebbero causare un’ondata di liquidità immensa. I motivo sono due:
- Gli stessi meccanismi degli ETF spingono verso l’alto il volume degli scambi. I gestori devono, banalmente, comprare e vendere.
- Gli ETF spot sul Bitcoin potranno aumentare il numero degli investitori e generare un benefit di immagine per il mondo crypto. In seguito all’approvazione, il Bitcoin avrebbe la benedizione non solo di Blackrock e Fidelity, ma anche della SEC. Allo stesso tempo, essendo gli spot considerati più sicuri dei future, potrebbero suscitare maggiore fiducia da parte degli investitori che ancora non sono entrati nel mondo crypto.
Accanto a queste dinamiche positive, se ne staglia un’altra, dalla portata decisamente negativa se non addirittura catastrofica.
L’introduzione di ETF spot sul Bitcoin può essere considerato un esperimento. Un esperimento che appare rischioso in quanto il Bitcoin è volatile. Se fallisse, o causasse perdite nei loro sottoscrittori, all’entusiasmo seguirebbe una delusione cocente, e la comparsa di un precedente drammatico. Così drammatico da disincentivare future integrazioni del Bitcoin nei mercati finanziari più nobili.