Briotti e Nittolo sulla prima del Poker Concept: “Struttura fantastica, con un Day2 8-handed sarebbe stato perfetto!”

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Un piacevole chiacchierata con Dario Nittolo e Tommaso Briotti sulla trasferta valdaostana al Casinò de la Vallée

 

Percorriamo la sala Evolution assieme al duo NittoloBriotti dirigendoci verso l’uscita.

L’intervista, più che una promessa fatta a inizio Day1 è un’occasione per fare un punto su questa prima edizione del Poker Concept.

Giocatori navigati nonché abili oratori, Dario e Tommy ci spiegano pregi e difetti della loro esperienza qui a Saint Vincent, offrendo un punto di vista mai banale sulla struttura del torneo e sulla situazione del poker italiano in generale.

Tommaso, cominciamo con qualche considerazione sulla struttura, la cui giocabilità è stata indubbiamente uno dei punti di forza…

Sì, struttura lenta ma con un alto numero di mani giocate: il fatto che sia stato adottato il BB ante taglia i tempi del dealing e snellisce il gioco. L’unica critica che mi sento di fare riguarda la scelta di giocare tutto il Day2 in 10 handed. Se il gioco fosse stato 8-9 handed avremmo evitato alcune fasi di stallo. Un aspetto che l’organizzazione prenderà sicuramente in esame per il futuro, ma è giusto fare delle prove e stavolta è stata fatta questa scelta.

E’ comunque comprensibile che, vista l’affluenza massiccia ieri al Day2, gli organizzatori possano trovarsi a dover gestire situazioni un po’ più complicate del previsto. In generale l’esperienza è stata decisamente positiva.

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Tommaso Briotti

A quale altri tornei paragoneresti questa struttura?

Mi ha ricordato molto il PartyPoker Millions nei Day Iniziali, in quanto essendo anch’esso regressive si giocava sempre molto deep. Io in quell’occasione ho raggiunto il Day4 e la struttura è diventata hyper turbo, quindi anche in quel caso c’erano delle pecche: inizio troppo lento e late stage troppo spinta. Bisogna trovare una via di mezzo e il BB ante è senza dubbio una delle migliori innovazioni per le caratteristiche dei tornei live.

Di sicuro questa impostazione garantisce tanto gioco agli amatori: hanno l’opportunità di divertirsi un giorno in più e sebbene col formato 8-9 handed potrebbero durare di meno, giocare tre giorni senza nemmeno entrare ITM potrebbe risultare frustrante.

Un formato 8-handed farebbe lavorare più i dealer e a quel punto l’adozione dello shuffle automatico potrebbe ottimizzare ulteriormente tempi ed energie profuse, ma parliamo comunque di dettagli.

Passiamo a te Dario, facciamo un punto sulla situazione del poker live italiano:

Vedo un grosso numero di giocatori nuovi rispetto a qualche anno fa, probabilmente anche perché a Saint Vincent il poker è mancato per un po’ e qualcuno che è tornato a giocare voglioso c’e’ stato. Avrei incentivato eventi come il 550 euro con qualche satellite in più, perché avrebbe aiutato anche la partenza della struttura e magari invogliato qualcuno che non voleva permettersi un buy-in cosi elevato.

Poker_Concept_Saint_Vincent_Dario Nittolo
Dario Nittolo

Per quanto riguarda presenze e affluenza al Main Event direi che è stato un ottimo risultato, sinceramente mi aspettavo qualcosa in meno. Molti hanno scelto di iscriversi direttamente al Day2, una scelta abbastanza condivisibile a mio avviso.

Concordo con Tommy per quanto concerne i primi Day: ottimo il Day1 finché si è giocato 8-handed, meno bene il Day2 per il formato 10 handed, almeno dal 5° livello dopo aver superato l’impasse iniziale dovuta all’affluenza massiccia, sarebbe stato opportuno giocare 8-handed: con un average stock così alto il gioco stazionava troppo e, considerando anche il field italiano particolarmente chiuso, l’azione stentava a decollare.

L’ideale sarebbe stato raggiungere la zona bolla al termine del Day2 in modo da riprendere lunedì col Day3 e tutti ITM. Una soluzione ottimale anche per chi lavora e fa fatica a prendersi dei giorni di ferie se non a fronte di un motivo abbastanza valido come quello economico.

Questi rimangono comunque aspetti che verranno presi in considerazione dall’organizzazione, lo staff è super preparato e sono sicuro che ogni critica proveniente dal giocatore, se posta in modo costruttivo, sia sempre ben accetta.

In genere si pensa che l’equazione ‘più giocabilità/giocatore più felice funzioni in senso assoluto, ma non è sempre così. Ci sono amatori e amatori, di diverse fasce d’età e condizione, c’è chi lavora, ci sono i professionisti…

Quanto manca in Italia un torneo col buy-in sopra i mille euro?

In questo momento storico non credo sia di primaria importanza – risponde Briotti -, meglio creare field larghi che fanno ripartire il movimento live.  Attualmente sembra che i prodotti migliori siano quelli con field corposi a buy-in medio/basso.

Poi va da sé che se in futuro si dovessero fare dei satelliti per eventi più grossi sarebbe tutto molto bello, ma prima bisogna gettare le fondamenta e poi pensare un po’ più in grande.”

Anch’io penso che un Main Event in Italia, con importi superiori ai 500 euro, non possa raggiungere dei numeri soddisfacenti. – aggiunge Dario – Farei dei satelliti per degli high roller all interno della tappa, affinché il numero minimo di iscritti in quel determinato torneo possa consentire un garantito minimo tale da invogliare all’iscrizione quei giocatori che possono permettersi di spendere qualcosa in più.”

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