Decreto dignità, illegittimo il divieto alla pubblicità al gioco

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Secondo la European Gaming and Betting Association, il divieto alla pubblicità al gioco sarebbe illegittimo per la violazione dello stand still di tre mesi previsto dalle direttive Europee.
 
Non si placa la polemica sul “decreto dignità“, che inizia a mostrare i primi effetti sul mondo della pubblicità online. La European Gaming and Betting Association (EGBA), per mano del segretario Marten Haijer, ha inviato alla Commissione Europea una lettera per richiamare il rispetto delle procedure nell’introduzione di nuovi progetti di legge.
 
L’EGBA, che rappresenta i principali operatori europei del settore, lamenta il mancato rispetto delle direttive comunitarie. Il discusso “decreto” non avrebbe seguito le normali procedure di notifica: per tutte le norme e i regolamenti tecnici è infatti richiesto un periodo di valutazione obbligatorio di tre mesi, in modo che la stessa Commissione e gli altri Stati membri possano valutare i progetti di legge ed esprimere opinioni e criticità.
 
Nella lettera si sostiene la necessità di un richiamo formale all’Italia al rispetto delle direttive Europee in quanto, secondo la prassi consolidata della Corte di Giustizia UE, la mancata notifica dei progetti di legge ne impedirebbe l’entrata in vigore. Il comunicato si conclude nel sollecitare la Commissione a contattare l’Italia che, a causa della mancata notifica, sta violando l’ordinamento giuridico dell’Unione Europea.
 
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