Unibet DeepStack Open – Quattro chiacchere con Manlio Iemina

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79° nella italian All-time Money List con 459.000$ di vincite in tornei live, Manlio Iemina è certamente uno dei ’rounders’ italiani con maggiore esperienza in termini di tornei live. Uno dei pochi abile a cambiare muta per adattarsi al meglio alle varie ere pokeristiche. Tra passato, presente e futuro, abbiamo scambiato una lunga chiacchierata con lui.

La sigaretta è un brutto vizio, non v’è alcun dubbio. Ma se stiamo giocando a poker, non possiamo permettercela: i tell avversari, le size utilizzate, i random-raise sono info fondamentali anche quando non siamo coinvolti nel colpo. Eppure restare seduti al tavolo per 150 minuti consecutivi, ignorando quella bastarda eco della nicotina è complicato. Or dunque, se viaggi con 3 average di media al quarto livello di un Day1, puoi concedertene anche due.

La sfortuna di Manlio Iemina è stata l’avermi incontrato lì di fuori, appollaiato come un avvoltoio, provando a sciacallargli due battute, preziose come l’oro in una sala colma di cugini d’oltralpe. 

Per non sembrare esageratamente molesto, me ne accendo una anche io. E iniziamo a parlare:

“Mi fa sempre piacere scendere qui in Riviera e quando ci sono tornei come questo sarebbe delittuoso non cogliere la palla al balzo. Il field è veramente acerbo, per usare un eufemismo. I francesi bluffano sempre a prescindere da action e texture. Qualche player degno di tale appellativo lo incontrerò di certo, ma il primo tavolo in cui mi sono seduto oggi è stato veramente molto molto facile.”

E lo è ancora. Manlio è sempre al tavolo 1 posto 6 e nel corso del nono livello di gioco [nel momento in cui scriviamo, ndr.] è 1/27 player in gioco, chipleader con ampio margine:

“Lo spot prima della pausa cena mi ha lanciato in orbita: dopo aver squeezato da bottone con A-Js chiamo la 4-bet di or, un francese che sembrava giocare più che altro di braccio. Flop J66 e snap-shova in 0.3 secondi 2 volte pot. Ovviamente mi prendo il mio tempo, perché giocarmi un pot da 220bb in questo momento del torneo non riflette esattamente la mia concezione pokeristica, ma con questa combo non posso non chiamare. Mostra K-Q off e vado io. Ora si vedrà…”

Lo stack di Manlio durante il dinner break…

Giocatore con la G maiuscola, Manlio prova a paragonare questo Unibet DeepStackOpen ai tornei fratelli presenti qui e altrove:

“Un esempio che possa essere chiaro a tutti: checché se ne dica del Field di un torneo come l’IPO, l’amatore italiano ha comunque un Thinking Process più articolato e sensato. Probabilmente è una questione radicata nella matrice sociale italica, che ha sempre avuto un certo feeling per le carte, a differenza dei ’blues’. I non professionisti nostrani hanno chiaramente ancora tanti limiti ma è decisamente più complicato affrontarli oggi rispetto a qualche anno fa. Qui è una festa: tribettano e 4-bettano to call con any pocket pair. E non capisco se lo facciano a sfida o cos’altro. Come se non bastasse, oltre a palesi leak tecnici, concedono anche una trafila di ’tell’. Detto questo, soffermandoci su questo DeepStackOpen, direi che la struttura è superlativa e ci sono sicuramente buone opportunità per fare bene. E’ un evento sicuramente EV+.”

Nel corso degli anni lo stile di gioco di Iemina ha spesso cambiato faccia, permettendogli di cogliere molteplici sfumature, ma oggi…

“… direi che la semplicità è tornata di moda: small ball is the way. Bet/call, check, bet/Call. Qua, come detto, in precedenza, mettono in mezzo 100bb al quinto livello di un day1. Credo sinceramente che se qualche anno fa mi fossi trasferito in Francia per giocare a poker… sarei milionario!”

Da vecchio ’lupo di mare’ del poker nostrano, Iemina ci concede anche una breve digressione legata all’online:

“A dirla tutta non ho idea di come PokerStars e le altre (se di altre possiamo parlare) stiano riuscendo a restare in piedi. La liquidità condivisa è necessaria. In quel caso potremmo vivere un biennio di rifioriture con prospettive non così grigie. Ma a oggi la vedo dura. Il live, invece, non morirà mai. Non conosco il mondo degli high roller, sul quale ho più di una perplessità, ma tornei dai 300€ ai 1000€ di buy-in esisteranno sempre!”

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